Ciao, oggi vediamo un caso studio che ci sta molto a cuore.
Vi-Cina
Ti parleremo di una cartiera di Guangzhou, Cina.
Questa realtà, nata nel cantone poco distante da Hong Kong, è la protagonista di una storia che ci appassiona per un motivo particolare: non per il giro di affari di 15-20 milioni di dollari annui, non per i 200 dipendenti, non per i suoi 100.000 mq di capannoni o le sue 5 linee di produzione.
Ci appassiona perchè ci ha dato la possibilità di sperimentare e provare sulla nostra pelle cosa significhi lavorare per unire due mondi così distanti, il mercato cinese (e asiatico) e il Design Italiano.
La loro produzione si concentra sulla produzione di carta per vari utilizzi, dalla carta da stampante e autocopiante alle cartine per sigarette, dalla carta alimentare alle tovagliette di carta, passando per le salviette.
Proprio di queste ultime parleremo in questo articolo, e di come sulle ali delle salviette siamo riusciti ad arrivare ad un risultato estremamente soddisfacente per il nostro cliente (e per noi).
Ma andiamo con ordine…
Quasi l’80% della loro produzione annuale viene esportata in molti paesi asiatici. Devono quindi far fronte ad una domanda eterogenea ed una concorrenza che invece ha possibilità di azione capillare.
Hanno deciso che un modo per differenziarsi dai competitor, fossero essi cinesi o dei paesi in cui vendevano i loro prodotti, doveva essere quello di una grafica che attirasse l’attenzione, fosse di qualità.
Ci sono molti casi di prodotti asiatici che vengono “rivestiti” di una grafica occidentale, perchè è dimostrato come questo sia il modo che più piace a questa fascia di consumatori.
Alla conquista della Cina
Il continente asiatico, e in particolare il mercato cinese, ha molta richiesta di “occidentalità”. L’Italia è spesso la regina indiscussa quando si tratta di cultura della bellezza, sia essa veicolata con l’arte, con la grafica, con la musica, con il sole, la pizza, la pasta, il tiramisù, la moda, Venezia, Firenze, Roma etc… La richiesta di designer italiani è sempre più alta, anche in aziende che non hanno fatturati multimiliardari.
Ci hanno contattato la prima volta tramite un cliente in comune, presentandomi la loro situazione: dovevano cominciare a produrre delle salviette in tessuto non tessuto, che potessero essere apprezzate da tutti i fruitori.
Una bella sfida
Il loro problema era trovare una grafica per la confezione che potesse andare bene per queste pubblico di riferimento, nel mercato orientale, ma che parlasse con uno spirito occidentale.
Noi, dal canto nostro, ci siamo imbattuti subito nelle problematiche che emergono quando devi avere a che fare con una cultura così diversa dalla nostra: l’errore clamoroso era dietro l’angolo (ci siamo ricordati bene della campagna Dolce e Gabbana nel 2018).
Abbiamo quindi iniziato a documentarci e chiedere informazioni ai nostri contatti che in Cina ci hanno vissuto e che hanno imparato a conoscere questa cultura così diversa.
Lo sapevi?
il numero “4” in cinese si pronuncia come la parola “morte” e quindi è assolutamente sconsigliato il suo uso.
Al contrario, il numero “8” ha un suono simile a “soldi” e “fortuna”, per questo motivo lo usano spesso. Ti ricordano nulla i vari siti di casinò online tipo 888?
Grazie per l’attenzione!
Torniamo a noi
Grazie alle tante piccole cose che abbiamo scoperto, siamo riusciti ad avvicinarci un po’ di più ad una visione più realistica della percezione che il consumatore asiatico avrebbe avuto vedendo il packaging delle salviette sugli scaffali.
Ci trovavamo di fronte anche un altro problema: non c’era un target definito, non c’era un brief a cui fare riferimento e si brancolava un po’ nel buio.
Abbiamo instaurato un dialogo (superando le non poche difficoltà di lingua, orari e disponibilità) individuando insieme le categorie di clienti a cui rifarci, facendoci istruire sulle loro abitudini e preferenze.
Dopo diverse mail e telefonate siamo riusciti a delineare meglio la situazione in maniera ottimale.
Queste salviette dovevano essere apprezzate:
- dalle mamme (e i loro bimbi),
- dalle ragazze (per struccarsi),
- da tutti coloro che erano in cerca di un prodotto per la propria igiene.
La soluzione non era a pagina 46
Capito quindi che dovevamo offrire un design “multitarget“, che potesse cioè trasmettere un messaggio a persone diverse con necessità molto diverse fra loro, ci siamo messi al lavoro.
Insomma, non proprio una passeggiata.
Dopo diverse bozze, diversi studi e prove abbiamo trovato la soluzione!
Eccola:
Un rimando troppo esplicito al mondo dei bambini avrebbe, in qualche modo, fatto storcere il naso alle ragazze che cercavano salviette per struccarsi. Un design troppo ricercato invece avrebbe fatto meno presa sulle mamme che cercavano un prodotto sicuro e adatto a rispettare la pelle dei loro bimbi.
La nostra soluzione è stata trovare un compromesso, lasciando a chi guardava la possibilità di interpretare il messaggio!
Una trovata mostruosa!
Con Chiara Tronchin, la nostra super-illustratrice di fiducia, capace di comprendere la nostra idea e di trasformarla in forme e colori, siamo riusciti a creare le figure dei nostri mostriciattoli.
Hanno cominciato così a tappezzare gli scaffali dedicati al reparto di igiene delle catene di distribuzione (vai a vedere i suoi lavori su www.chiaratronchin.com)
Perchè scegliere queste figure?
Li abbiamo pensati per adattarsi ai gusti dei vari target, sono simpatici, colorati e informali, ricordano i peluche, ma possono essere mostrati agli amici senza pensarci due volte, se dovesse spuntare una confezione di salviette dalla borsa.
Sono anche molto diversi da quello che si trova normalmente sulle confezioni delle salviette e quindi sullo scaffale si fanno notare molto.
Il nostro cliente finale ci ha fatto i complimenti e, per sfruttare questa soluzione fino in fondo, ha deciso di usare i design inizialmente scartati per creare altre linee di produzione, dedicandole a target più specifici.
Un successo, per loro e quindi per noi!
Ora però vogliamo sapere se questi design ti piacciono e se il nostro lavoro secondo te funziona!
Non vediamo l’ora di leggere le tue opinioni!