Benvenuto in in questa mini-guida che ha lo scopo di rendere alla portata di tutti il “marchetin”, una volta per tutte. (Fin da ora, ci voglia scusare il lettore che non conosce il dialetto Veneto.)
Il Marchetin – ovvero il Marketing – che cos’è davvero?
Iniziamo subito con una serie di parole che non troverai più in questi articoli: strategic planning, ROA, Chipotle, cash cow e market share, ROI, ROAS, EBTDA.. Molte di queste parole non le troverai perché sono concetti complessi e sono in inglese, mentre le altre parole, come Chipotle (marca di burrito americana) non le troverai perché non c’entrano niente con il marketing 😉 In questi articoli useremo solo parole semplici ed esempi pratici come bussola per orientarti e portare avanti la tua attività in modo sostenibile nel 2021.
Quindi, dicevamo, che cos’è allora, davvero, il marketing? Che domande: il marketing “xe a publicità”.
Circa.
Il Marketing è l’attenzione, la cura e l’amore che poni nel rapporto con il tuo cliente e il tuo cliente è quello che ti permette di tirare avanti la baracca. Fine.
E si sta a galla.
Circa.
Nella scaletta che abbiamo appena visto, tutto parte dal cliente e dal tuo rapporto con lui.
Diciamo quindi che al centro del marketing c’è il cliente e il tuo rapporto con lui.
Per fare un esempio concreto di questo rapporto strategico, pensa per un momento alle piazze del mercato, tipo quello del sabato di ottobre, dove si vende frutta, verdura e le foglie dei castagni creano uno strato melmoso per terra che rende difficile per i clienti raggiungere le bancarelle;
in queste piazze, il marketing si manifesta nella sua maniera più chiara e semplice attraverso tre elementi:
- I venditori rossi in faccia a forza di “sigare”
- La signora anziana che si tira dietro il carrello
- Il porfido sconnesso di cui è fatta la piazza
Qui il marketing si fa così: il nostro venditore di verdura (uno dei tanti della piazza) spazza le foglie fino a creare un percorso, dall’inizio della piazza allo spazio davanti alla sua bancarella; poi, dispone la verdura in maniera che sia bella da vedere per il cliente; infine, si lava le mani e fischietta, in attesa. La signora anziana, del resto, smontata dal bus, non si metterà di certo a camminare in mezzo alle foglie con il suo carrello, rischiando che le ruote si inceppino e che le scarpe appena pulite si sporchino di fanghiglia. Il gioco è fatto. La signora non ha prestato attenzione a chi urlava più forte o a chi aveva le carote più grandi; e quando ormai si è accorta di tutte queste opportunità, era già davanti alla bancarella del nostro venditore di verdura.
Questo è il marketing. Pensare al cliente, alle sue esigenze, offrendogli valore nei prodotti (ovvero verdura buona) e nelle esperienze (ovvero scarpe pulite e carrello scorrevole);
non significa comprare un megafono per sovrastare le urla degli altri venditori; non è avere l’insegna più luminosa degli altri; non è avere una buona parlantina al banco.
Come organizzarsi in modo tale che i tuoi clienti, nel 2021, tra tutti i venditori comincino a parlare con te, che hai la bancarella più distante dalla fermata del bus da cui smontano le signore anziane con il carrello?
Ecco fatto.
Questo è il marketing.
Concludiamo con una citazione, ultimo tentativo di farte capir cossa xe sto marchetin:
“The aim of marketing is to make selling unnecessary” (P. Drucker)
Che è circa:
Co te fe le robe fate ben, ‘e robe se vende da soe.
Ovvero
L’obiettivo del marketing è quello di rendere la vendita inutile
Alla prossima!